lunedì 4 aprile 2011

Fine della storia di Robin Caire (Cavalleria rusticana)

- Così va bene, -rispose compare Alfio, spogliandosi del farsetto, -e picchieremo sodo tutt'e due.
- Allora va bene, cominciamo, rispose Turiddu.
A questo momento, Turiddu prese il suo coltello, cominciò a correre e ad urlare in direzione di Alfio. Alfio rimase calmo come se non ci fosse niente. Turiddu diede il primo colpo col suo coltello ma lo mancò perché si mosse all'ultimo momento. Poi con un gesto preciso diede un colpo col gomito nelle cotolette, si fece allora sentire un scricchiolio, dopo di modo fantastico prese il coltello di Turiddu al passaggio ruppe il suo braccio e piantò il coltello alla base della sua gola e attraversò il suo cervello. Comunque Turiddu cadde lentamente per terra, si fece sentire allora un grande rumore. Tutta la gente intorno rimase con la bocca spalancata. Dopo ciò, Alfio disse a tutti:
"Mi chiamo Alfio ! Sono sposato con Lola allora non voglio più vedere nessuno entrare a casa mia durante la mia assenza, se no, avrà la stessa fine di Turridu."
Su queste parole, mentre Turiddu bagnava nel suo sangue, Alfio tornò i tacchi e se ne andò a casa sua. Lola guardava dalla finestra e incontrò lo sguardo nero di Alfio. Decise allora di reagire e perché no di partire dalla Sicilia, ma come ? Forse con i soldi di Alfio nascosti nell'armadio. Nonostante, Alfio entrò troppo presto nella camera, Lola non ebbe il tempo di fare qualcosa quindi aperse la finestra e saltò. Un secondo grande rumore si fece sentire per strada. Allora la gente applicò la giustizia dell'epoca e siccome credettero che Alfio avesse ucciso Lola, andarono tutti davanti a casa sua per fare giustizia. Decisero allora di appendere Alfio che rappresentava per loro un pericolo, un omicida. Finalmente, Alfio si fece prendere e appendere due ore dopo.

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